REGOLAMENTO

1) Le 2 compagnie selezionate dovranno confrontarsi sulla tematica loro assegnata mediante strumenti web quali MSN, Skype, oppure la chat integrata di Facebook.

2) La pagina del gruppo dovrà essere utilizzata SOLTANTO per commentare gli articoli definitivi.

3) Gli articoli definitivi dovranno pervenire all’indirizzo rondanazionale@assoraider.it. Sarà compito dell’amministratore provvedere alla pubblicazione.

4) Non rispondere maleducatamente nello spazio pubblico del gruppo. Oltre a diminuire il livello della discussione generale, comporta anche un risultato spesso offensivo o poco chiaro per chi legge.

5) Mantenere un comportamento rispettoso della privacy evitando di includere negli spazi pubblici di un profilo riferimenti a terze persone che non possono intervenire.

6) Per maggiore chiarezza ogni commento dovrà essere seguito dal nome della propria compagnia scritto fra parentesi. Es: “Ciao come stai? (Avalon) “

ABBINAMENTI COMPAGNIE

1)         MONFORTE (Campobasso)                    vs         KON TIKI (Taranto 1)

2)         PLANETARIUM (Quartu S.E.)                vs         EXCALIBUR (Cirò Marina)

3)         PARSIFAL (Ittiri)                                   vs         CAVALIERI DELLA LUCE (Ardea)

4)         QUADRATO ATLANTIS (Cagliari)            vs         OVERLAND (Taranto 2)

5)         FULL SAILS (San Severo)                       vs         VULCANO (Ittiri)

6)         BRENTHIS (Barletta)                             vs         HIGHLANDERS (Cagliari 1)

TEMI SVILUPPATI

1) Compagnie KON-TIKI (Taranto1) e MONFORTE (Campobasso)

La stesura dell’articolo ha preso come spunto il video “YOU NEED TO GET OFF FACEBOOK – DOVRESTE LASCIARE FACEBOOK” (http://www.youtube.com/watch?v=wfr3TWtH1TI).

ARTICOLO

Facebook è uno dei social network più utilizzati in Italia e nel Mondo; è stata una rivoluzione mediatica ed informatica degli ultimi anni che ha interessato ogni fascia d’età, in particolar modo i giovani.
Analizzando accuratamente il video possiamo concordare che facebook è diventata una dipendenza per molte persone che hanno trasferito la loro vita sociale sul loro profilo mentre sarebbe più opportuno farne un uso moderato.
Non dimentichiamo il fine ultimo per cui è stato creato tale social network cioè di mettere in comunicazione persone per recuperare vecchie amicizie, farne delle nuove e di creare un ambiente di lavoro virtuale abbattendo i limiti dello spazio virtuale ; inoltre si è dimostrato particolarmente utile, anche, per organizzare eventi in generale o forme di protesta, in particolare. Il merito di facebook è essenzialmente quello della facilità di utilizzo. Chiunque, anche se digiuno di qualsiasi conoscenza relativa alla programmazione di un sito, è in grado di pubblicare qualcosa di proprio.
Non tutti ,però, hanno capito il fine ultimo di questo social network e , quindi, facendone un uso spropositato, è possibile anche andare in contro a dei rischi. E’ molto facile , infatti, trovare persone malintenzionate e commettere inconsapevolmente reati civili e penali.
Se dal video ci viene proposto di cancellare il nostro account, noi siamo dell’idea che non bisogna generalizzare questa situazione estremizzando l’idea; infatti ne è la prova il gruppo creato per questa attività che permette di mettere in contatto due o più compagnie che altrimenti non avrebbero potuto collaborare alla stesura di questo articolo, senza annullare la nostra vita sociale ma favorendo la conoscenza di nuove persone.

Compagnie Kon-Tiki e Monforte
Pubblicato sulla pagina Facebook Rovernews il 2 marzo 2011

rovernews

2) Compagnie PLANETARIUM (Quartu S.E.) ed EXCALIBUR (Cirò Marina)

La stesura dell’articolo ha preso come spunto il testo “La fibbia scaut” riportato qui di seguito:

“1943: campo di prigionia.
Desolata attesa della libertà nostra, ma più di tutto della liberazione della nostra Patria martoriata. Eravamo in cinque ufficiali sotto la tenda ai margini del deserto africano, bagnato dal nostro sangue in tanti anni di guerra.
Stavamo coricandoci, quando un capitano, vedendo la cinghia di cuoio con la fibbia degli scouts che mi toglievo spogliandomi, mi chiese: «Anche tu sei stato esploratore?» e, senza attendere la mia risposta, seguitò: Io conoscevo poco quel movimento quand’ero ragazzo e in Italia c’erano gli esploratori, sentivo qualche cosa che mi pareva straniero nella foggia delle uniformi e nella mentalità dei giovani iscritti che avevo conosciuto; ne diffidavo… Poi passarono gli anni, più non li vidi e li dimenticai.
Ora ti dirò come dopo tanto tempo mi sono ricreduto della mia convinzione.
Avevo il comando di una compagnia a Mareth; fra gli ufficiali c’era un tenente, alto, bruno, di una forza e di una resistenza alle fatiche rare a trovarsi. Era sempre calmo e sereno, ed era molto ben voluto dai soldati: soleva dire che gli Italiani sanno morire solo per amore ed esser benvoluti dai soldati significava poterli portare dove si voleva. Usava una cinghia di cuoio con la fibbia degli scouts, proprio come la tua, e quando era in maniche di camicia durante la giornata la teneva bene in vista. Un giorno, quasi per stuzzicarlo, gli chiesi il significato di quel fiordaliso e di quel motto latino: egli mi parlò di promessa, di antichi cavalieri, di un programma meraviglioso per un giovanetto; io poco capii e lasciai cadere la conversazione.
Una volta fummo attaccati da un battaglione inglese dei Granatieri della Regina, bei soldati davvero. Contrattaccammo; tornammo sulla nostra posizione, il contrattacco non era riuscito. Mancava il tenente.
Due dei suoi soldati uscirono a cercarlo verso il luogo dove doveva essere caduto. Lo trovarono… Accanto a lui un soldato inglese era in ginocchio e, in silenzio, gli teneva il capo sollevato. I soldati ristettero timorosi di turbare il morente. Egli tentò sollevarsi, fece cenno di volersi alzare, poi lentamente si tolse la cinghia e la donò all’Inglese, poi in silenzio gli strinse la mano… e trapassò sorridendo: sembrava col sorriso rievocare visioni lontane della fanciullezza, visioni di una fratellanza resa più vera nell’ora del trapasso.
I due soldati rientrano col corpo del tenente e raccontarono che il soldato inglese, dopo aver composto il cadavere dell’ufficiale italiano caduto, aveva salutato con tre dita della mano destra riunite.., e ripeterono il saluto che io avevo visto fare agli esploratori.
Capitano, — gli dissi, gli scouts di tutto il mondo hanno una legge che fra l’altro dice:
«Lo scout è amico di tutti e fratello di ogni altro scout».
Perciò il fratello inglese ha assistito il fratello italiano nell’ora estrema… Fra gli scouts si realizza quella fraternità che gli uomini tutti cercano.
Gli altri compagni di tenda e di sofferenze dormivano. Dopo un lungo silenzio, il capitano esclamò: Se è così, è bello.
Quella sera pensai al soldato inglese, all’ufficiale caduto, ai mille nostri riparti, ai campeggi lassù sui monti della nostra Patria, quando eravamo esploratori… e mi parve, la tenda della mia prigionia, la tenda nostra di esploratori.”

ARTICOLO

Lo scout è amico di tutti indipendentemente da razza, nazionalità, religione o condizione sociale” il terzo articolo della legge scout a parer nostro è quella che raffigura nel modo più appropriato il significato del racconto “la fibbia scout”. Un vero scout dovrebbe aiutare chiunque e in questo caso soccorre un suo nemico sul punto di morte, un gesto nobile che non tutti farebbero ai giorni nostri. Molti scout parlando dello scoutismo riflettono sull’importanza della fratellanza, del rispetto della diversità, del preporre gli altri a se stessi, un po’ ciò che succede nel testo . Ma quanti nella vita di tutti i giorni sono così? Quanti rischierebbero la propria vita per uno scout o per un’altra persona? Quanti farebbero ciò che succede nel testo? E lo farebbero con un ragazzo non della propria compagnia, non della propria sede, ma che magari neanche conoscono?
Ormai questi valori sono stati abbandonati, perché oggi non crediamo che tutti siano disposti ad aiutare il prossimo in qualsiasi momento, perché in una società come la nostra si nutre molta diffidenza nei confronti del prossimo e si cerca di evitarlo. Tuttavia crediamo che, come dice “la fibbia scout”, da qualche parte nel mondo possa esistere un vero uomo che aiuta chiunque, anche il proprio nemico.
Noi ci impegniamo in prima persona ad aiutare il prossimo, in qualunque situazione, prendendo esempio dallo scout del racconto. Vorremmo che questo messaggio potesse arrivare a tutti in modo che questo spirito di fratellanza prenda il posto dell’egoismo.

Compagnie Planetarium ed Excalibur
Pubblicato sulla pagina Facebook Rovernews il 22 aprile 2011

 3) Compagnie PARSIFAL (Ittiri) e CAVALIERI DELLA LUCE (Ardea)

La stesura dell’articolo ha preso come spunto il video “ADDIO MAMMA..NON DOVEVO MORIRE..UN UBRIACO MI HA UCCISA” (http://www.youtube.com/watch?v=gKnNxB7cCeU&feature=fvsr).

ARTICOLO

Bersi la vita in un sorso.
Coscienza: caratteristica dell’uomo che si scioglie nell’alcol. Sulla strada sono sempre più frequenti le morti dei ragazzi dovute all’assunzione di alcool, che inibisce il cervello e ingabbia quella voce consigliera che noi chiamiamo coscienza. La coscienza, che dovrebbe dettarci le regole naturali e morali della vita quotidiana, in presenza elevata di alcool nel corpo arriva addirittura a dissolversi. Inizialmente, dopo aver bevuto una dose abbondante di alcool e dopo aver superato il limite di accettazione della sostanza estranea, la cosi detta sbronza, ci si sente liberi, incoscienti, non vittime dei freni inibitori; subentrano solo in un secondo momento lo stato di delirio, la perdita di equilibrio, la scoordinazione corporea. L’imprudenza è il male dei giovani d’oggi che amano il rischio e che si fidano a farsi dare un passaggio da un amico ubriaco dopo una serata in discoteca, se uno dice di essere in grado di farlo; reduce dell’inganno del piacere di questa sostanza. Noi scout siamo consapevoli che non si debba arrivare necessariamente allo stato di ebbrezza per potersi divertire insieme.”non bevetevi la vita prima di mettervi alla guida… il destino mischia le carte, ma siamo noi a giocare la partita!

Compagnie Parsifal e Cavalieri della Luce
Pubblicato sulla pagina Facebook Rovernews il 6 maggio 2011