11^ chiacchierata: Un teatro, una Compagnia
L’impresa di riqualificazione del parco è stata condotta in modo davvero originale: una Ronda si è occupata della messa a dimora delle piante, della sistemazione delle siepi e di alcune staccionate, del contenimento della terra, per dare splendore e vitalità al parco, polmone verde all’interno della cittadina; l’altra, invece, è andata in giro per il paese ad affiggere dei manifesti informativi dell’opera in atto che mostrano, tra l’altro, dei piccoli e semplici comportamenti preventivi, al fine di evitare che il parco ricada nello stato di degradazione in cui si trovava.
“Spero davvero che tutta la cittadinanza apprezzi questo nostro gesto e sappia tenerne cura!” esclama Louis davanti a Baptiste, mentre la Compagnia è riunita in stanza.
Infatti, anche la fine di questo anno scaut si avvicina e, da tradizione, ogni branca si diletta come meglio crede per far ridere e divertire tutti, anche genitori e amici.
La Compagnia ha deciso di preparare una messa in scena originale e simpatica.
“Allora, settimana prossima si apre il sipario?”
“Sì, Etienne.” gli risponde snervata Sophie. “E sai a che punto siamo, vero? Quanto tempo ci fai perdere con le tue stupide battutacce?”
“Ehi, ehi! Aspetta un po’. Guarda che senza di me, le battute (quelle del copione!) non sarebbero mai venute fuori così bene.” replica pacatamente Etienne. “Fanno troppo morire dal ridere. Già mi immagino i Lupi…”
“… e gli altri no? Ti prenderanno tutti a ortaggi in faccia, il mio povero giullare di corte!” risponde Pauline.
Intanto, giù dal cortile della sede, si sente un frastuono che porta i tre ragazzi ad affacciarsi per dare un’occhiata.
“Mi hai visto, stupido? Il prossimo palo te lo faccio cadere in testa io.”
“Dai, Gauthier. Non perderti in ciance. Per piacere, passami il telone.” gli risponde, come se nulla fosse successo, Benoît.
“Cough, cough!”
“Ma tu senti qualcosa?” chiede Benoît, rivolgendosi a Gauthier.
“Io? No, vedo solo qualcosa muoversi sotto il telone. Sarà evidentemente il cagnolino di Didier che si diverte tutto solo.”
Guillaume intanto ritrova il respiro, sporgendo la testa fuori da un immenso e pesante ammasso di stoffa che lo ha ricoperto all’improvviso. “Bau, bau! Sono un piccolo animale in cerca di un padrone da mordere tutto il giorno. Per caso tu vuoi esserlo, Benoît?”
“Ah ah! Sei un grande, Ben!” gli esclama Etienne dall’alto. “Due in un colpo solo!”
“Osserviamo con piacere che fare del teatro è un’attività che vi tiene ben occupati…”
“Non ci avete mai visto così impegnati, vero? Ma noi siamo una Compagnia seria che lavora. Cosa credete?” risponde ancora Etienne ai due Capi.
“Questo non lo abbiamo mai messo in dubbio.” La faccia che Louis fa rivolgendosi a Baptiste la dice lunga.
“Io e Louis vi diamo un aiuto per la preparazione del palco. Non resta molto tempo e domani, si era deciso, iniziamo le prove della rappresentazione.”
“Oh, ma bravi i nostri Capi! Finalmente anche loro si sporcano un po’ le mani come noi!”
“Benoît, stai zitto e lavora.” replica Baptiste “Altrimenti il giro del mondo te lo faccio fare in ottanta secondi!”
La Compagnia ha deciso di restare in sede a dormire, approfittandone anche per fare la sua ultima veglia prima della partenza per il ROVERMOOT.
“Bapt, non credi che dovremmo essere soddisfatti dei nostri ragazzi? In fondo, di cose ne abbiamo realizzate in questi mesi!”
“Io aspetterei a dirlo. La verità la sapremo solo domenica prossima, quando chiuderemo l’anno con questa rappresentazione. Comunque ti do ragione, è stato davvero intenso. Spero non arrivino privi di energia al ROVERMOOT!”
“Bapt, cosa dici?! Hai visto anche tu come hanno lavorato pomeriggio!” replica Louis, qualche istante prima della veglia. “Quelli, non li ferma nessuno!”
“Meglio per loro. Sono curioso però di vederli con le altre Compagnie. Io ormai inizio a contare i giorni all’indietro.”
“Sarà un’altra esperienza unica, da cui la nostra Compagnia non potrà che uscirne ancora più rafforzata nello spirito, ne sono sicuro.” conclude Louis, avviandosi verso i ragazzi.